30 MARZO 2011

Controllo di sé
Funzioni cognitive:
immagini mentali
-precisione ed esattezza nella raccolta delle informazioni (raccogliere un'informazione chiara e completa



Maestra: Immaginate la scena di un gioco di gruppo e poi descrivetela

  • Dario: mi sono immaginato il gioco Strega Comanda Colore, che c’era un bimbo che faceva la strega e diceva un colore e gli altri dovevano scappare, cercare il colore e se non lo trovavano, la strega li prendeva
  • Gianluca: io mi sono immaginato il gioco 1-2- 3 stella. Mi sono immaginato che c’era un bimbo che diceva 1,2,3, e alcuni che ritornavano indietro perché si sono mossi quando il bambino che diceva 1,2,3 stella aveva finito di contare e si era girato e li aveva visti.
  • Leo: io mi sono immaginato il gioco nascondino. Che c’erano nove bambini a giocare, c’era un bambino che contava e gli altri otto che si nascondevano. E questo bambino che contava doveva contare fino a 30, e poi ha detto “arrivo” per cercare gli altri e ha trovato soltanto tre bambini
  • Jonathan: poi il bambino che ha trovato doveva correre a fare tomba
Maestra: tu quale gioco avevi immaginato Jonathan?
  • Jonathan: un gioco degli animali. Un gioco che era tutto buio
Maestra: puoi essere più preciso?
  • Jonathan: allora…..non mi viene più in mente
Maestra: comnque volevo dirti che la tua aggiunta a quello che ha detto Leo è stata molto appropriata
  • Gabriele B: il gioco che ho pensato io è uno sport, è il pallone: calcio. Si gioca 11 giocatori contro 11 giocatori e il bello del gioco è che devi soltanto andare a fare un punto…. dei punti per vincere la partita
Maestra: e come fai a fare i punti?
  • Gabriele B: scattando tutti i giocatori e poi tirare in porta
Maestra: cosa vuol dire “scattare”?
  • Gabriele M: nel senso di allontanarsi dal giocatore avversario
  • Federico: io ho pensato a uno sport, il rugby, che c’era la Scozia contro l’Italia, c’erano due giocatori contro due giocatori dell’altra squadra. Gli italiano si chiamavano Sergio Parisi e Castro Giovanni. E poi era iniziata la partita
Maestra: era già cominciata o doveva iniziare?
  • Federico: doveva iniziare, ma poi è incominciata

Maestra: a questo punto vi domando: che cosa vi ha facilitato nel farvi l’immagine mentale del gioco a cui avete pensato?
  • Martina: ci abbiamo pensato e ci siamo ricordati di come si giocava a quel gioco o sport
Maestra: quindi ti sei ricordata...
  • Martina: ...il modo di giocare
Maestra: ….e anche i materiali. In tutti i giochi servono i materiali?
  • Leo: no, a nascondino non servono
Maestra: A mosca cieca?
  • Marzia: serve una benda
  • Dario: volevo dire con le mie parole quello che ha detto Martina: mi ha facilitato ricordarmi le regole del gioco
  • Adam: io volevo dire quello di Martina e di Dario: è stato facile perché quelli che l’hanno detto si ricordavano le istruzioni
  • Alessia: è stato facile costruire l’immagine mentale perché pensavo
Maestra: hai immaginato un gioco che conoscevi o che non conoscevi?
  • Alessia: che conoscevo. Quando ero in prima non è che lo conoscevo tanto, ma ora sì
Maestra: che gioco era?
  • Alessia: cuore nero
  • Erika: immaginare un gioco è stato facile. È’ un gioco che facevo all’asilo, non mi ricordo il nome di questo gioco. Ti posso dire com’era? C’erano 4 oggetti, un bambino andava fuori senza vedere e poi chiamavano un altro bambino per nascondere un oggetto e gli altri dicevano “C’è stata una rapina!” e quello che era fuori veniva a cercare questo oggetto.



Maestra: Tutti hanno detto che per loro è stato facile costruirsi l’immagine mentale di un gioco perché hanno pensato a un gioco che conoscevano bene. Questo vale anche per chi non ha parlato?
  • Tutti: sìììììììì


Maestra: ora vi dico: formatevi l’immagine mentale non più di un gioco, ma di un momento della giornata scolastica
  • Sebastian: ma dici di oggi o di qualsiasi giorno?
Maestra: qualsiasi giorno
  • Sebastian: teatro, con Dimitri e Camillaa. Mi sono immaginato che …..mi succedeva che Camilla e Dimitri ci facevano fare questo gioco….ho immaginato che si vinceva sempre
  • Dario: fosse vero!
  • Alessia: eh, fosse vero!
  • Gianluca: questa è la dura realtà, che perdiamo sempre!
  • Matteo F: io mi sono fatto l’immagine mentale di oggi che è ritornata Franceschina a robotica. Io mi sono immaginato che si erano già finirti tutti e due i robot
Maestra: e ci siamo arrivati?
  • Tutti: quasi!
  • Marzia: io mi sono immaginata che era finita la scuola e…. quindi quando era finita tutta la scuola andavo a giocare
Maestra: ma era un momento della giornata scolastica?
  • Marzia: no
  • Dario: anch’io mi ero immaginato che oggi c’era Franceschina
  • Gianluca: ricordato
  • Dario: l’ho ricordata un pochino e un po’ ho immaginato. Ho ricordato che oggi è venuta Franceschina e ho immaginato che si era finito il robot, nel senso che si era fatta anche la sua forma: la chiocciola
  • Gianluca: io mi sono immaginato la ricreazione. E poi mi sono immaginato che tutti correvano
Maestra: cosa succede a ricreazione?
  • Gianluca: alcuni mangiavano, alcuni camminavano, alcuni correvano e io camminavo e mangiavo
Maestra: perché Gianluca ha pensato alla ricreazione?
  • Gianluca: perché mi piace…è un pausa, ma comunque è a scuola
  • Marzia: è una pausa merenda: giocare e mangiare
  • Gabriele M: io ho pensato la mensa. Perché mi piace mangiare




Maestra: Ora ognuno di voi in pochi minuti potrà descrivere un oggetto o una persona che conoscete bene, anche se non è qui
  • Dario: il mio fratellino. Che è piccolino e poi è un pochino riccioluto, pochino pochino…e è dolce
  • Sebastian: anche la mia sorellina
  • Marzia: che carino!
  • Dario:… e poi è sensibile
  • Marzia: cosa vuol dire?
  • Leo: che piange facilmente
  • Gabriele B: io ho pensato al mio fratello. Mio fratello è abbastanza grande, vuol fare tutto come gli pare
  • Jonathan: anch’io
  • Federico: anch’io
  • Gabriele B: quando sono al computer viene sempre a aggeggiare a cosa gioco io
Maestra: però io non li vedo questi fratelli….!
  • Gabriele M: ma se non sono neanche qui a scuola!
  • Gabriele B: di altezza è medio, non è grasso, ha 13 anni, è riccioluto e è un pochino moro
Maestra: ora me lo immagino un po’ meglio
  • Dario: ti posso dire che il mio ha i capelli biondi
  • Leo: io mi sono immaginato il mio gatto, è piuttosto alto, sugli 80-90 cm
Maestra: così alto?!?
  • Leo: no… volevo dire... 30cm. E’ cocciuto più di un mulo…
Maestra: e per farmelo immaginare cosa mi devi dire?
  • Leo: è tigrato nero e grigio, ha gli occhi verde sfumato sul celeste. Poi  lui non vuole stare da solo perché se lo lasci senza compagnia lui va dove ci sono i familiari.
  • Adam: io conosco Ferrucci: ha 7 anni, ha i capell riccioluti, ha gli occhi marroni

OOOPS
SUONA LA CAMPANELLA! 
BISOGNA ANDARE A CASA. 
CONTINUIAMO LA PROSSIMA VOLTA

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